
L’acronimo “WWOOF” originariamente stava per Working Weekends On Organic Farms, oggi ha il significato World Wide Opportunities on Organic Farms. Si tratta di una rete internazionale che mette in contatto fattorie biologiche, realtà rurali di vario tipo, individuali, collettive, familiari con persone che in cambio di vitto e alloggio offrono una mano nei lavori agricoli. Ma l’ambito di scambio è molto più ampio del semplice lavoro.
Le persone che arrivano, dette wwoofers, presso le fattorie ospitanti, dette hosts, si immergono nella quotidianità di una vita agricola e, provenendo in genere dalla città, sperimentano una vita a contatto con la natura completamente diversa da quella da cui provengono. I periodi di permanenza variano da una settimana ad alcuni mesi, alcuni ritornano, con alcuni si rimane in contatto, di altri non si sa più niente.
Capita che, dopo alcuni anni qualcuno richiami per raccontare che ha finalmente trovato un terreno da acquistare per iniziare un’attività agricola, per realizzare un sogno, e chiede consigli e… ti commuovi perché ti accorgi di essere stato una piccola ma importante tappa nella loro vita!
Sono sette anni che ospitiamo persone di età e provenienze diverse, alcuni sono arrivati a piedi, alcuni in coppia, la maggior parte viaggia da sola. Le storie sono tante quante sono le persone ed ogni volta è un pezzetto di mondo che arriva e arricchisce chi ospita. I wwoofers possono arrivare da molto lontano, Giappone, Brasile, Australia, ma anche da molto vicino, da Roma o Castelnuovo di Farfa ad esempio! Ogni volta è un esercizio di convivenza che aiuta a non chiudersi in piccole rigidità fatte di abitudini in fondo superabili e, allo stesso tempo, a riconoscere quali sono quegli ambiti personali invece importanti che vanno preservati in quanto tali, in altre parole, imparare a riconoscere le necessità altrui e le proprie e imparare a rispettarle, tutte.
Tante persone sono passate ed ognuna ha poi portato via un pezzetto di questo luogo nel proprio cuore, non solo della vita in comune con noi, ma anche del luogo che le ha ospitate. Julie e Cecilia da Seattle, le prime giovanissime wwoofer che arrivarono qui sette anni fa, appassionate di Tolkien esclamarono estasiate “ma questa è la Terra di mezzo!” guardando le montagne che circondano la nostra casa. Giulia da Roma: “Cercavo una realtà nelle vicinanze e non conoscevo la Sabina, ancor meno l’Alta Sabina e mi sono meravigliata di scoprire un luogo tanto ricco di biodiversità, curato, dall’aria leggera, così vicino a Roma” Andrea da Palestrina: “Sono arrivato ad Orvinio a piedi attraversando i monti Lucretili. Avendo vissuto in un paese più grande, mi ha colpito che qui la natura è molto predominante e avvolge completamente un borgo storico molto bello.”
I Semplici e le Selvatiche