Buon Natale!

Che dire di Orvinio delle sue bellezze, del sua posizione geografica, del suo aspetto “fotogenico” e dell’immagine a prima vista che sorprende ed affascina il visitatore, che sia un passante frettoloso o u n turista innamorato? Che dire anche di quanti hanno scritto e fotografato Orvinio? Quante belle immagini, fotografiche e pittoriche! Quante ispirazioni! Oggi ne raccontiamo l’ultima (di ispirazione) in ordine di tempo che è venuta al nostro Gianni Forte. Gianni è una persona discreta, non cerca visibilità, anzi a volte ne ha quasi spavento e la sfugge, non tutti gli orviniesi lo conoscono, se non per averlo intravisto passeggiare o solo per un saluto fugace quando ci si incontra per strada. Tanta modestia si sposa con la sua gentilezza e sensibilità, che si manifesta in una raffinata cultura e fantasia, particolarmente espressa su una tavolozza con il pennello.

Da un’opera del Caravaggio, (contemporaneo del Cavalier D’Arpino, per averne frequentato la Bottega, dalla quale uscirono anche le prime pennellate nostro Manenti,) San Matteo e l’Angelo, Gianni si è ispirato per fare una sua opera che rappresentasse Orvinio, nella sua religiosità, con i costumi delle Confraternite e dei suoi personaggi. A memoria non sembra che queste siano mai state rappresentate in qualche opera. Infatti sono le Confraternite, al centro che spiccano nelle figure dei due pellegrini in ginocchio, in adorazione della Madonna con il Bambino. Qui Gianni sempre innamorato del Caravaggio, ha voluto riproporre la rappresentazione di un’altra opera, la Madonna dei Pellegrini, (visibile nella Chiesa di S. Agostino a Roma). In questo quadro c’è una raffinata sovrapposizione con due figure nello stesso personaggio, prestato (dall’altro quadro) l’Angelo di San Matteo. E’ la figura del caro Zio Armando, (in posa come San Matteo), che ascoltato l’Angelo, rappresentato da altro mitico concittadino, Franco chiamato Spartaco, e qui (dove avviene la sovrapposizione) Zio Armando (San Matteo) rivolgendo lo sguardo in ammirazione, ritorna in ginocchio pellegrino, assieme all’altro pellegrino, il nostro amatissimo Renato.

E sono i nostri due Confratelli, ad adorare la Madonna di Vallebona, sostituita con la Vergine del Caravaggio, (abile gioco di Gianni). Unendo le due riproduzioni del Caravaggio risaltano quindi le due Confraternite, ben mostrate nelle pale laterali del quadro, che vanno in processione, insieme agli altri personaggi di Orvinio ed alle Autorità, verso il centro, verso Vallebona, simbolo di forte attrattiva Orviniese, sia essa religiosa laica o spirituale. Questo trittico,(misura 230×120 cm.) che ci riporta all’antico, in chiave moderna , è una somma di combinazioni sentimentali, la fede, la tradizione nei costumi, l’amore verso i deboli. Si dice che un grande artista, adopera tutto ciò che si è conosciuto o scoperto nella sua arte fino a quel momento, poi va oltre ciò che è stato conosciuto e crea qualcosa di suo.
E qui dobbiamo riconoscere “quel suo di Gianni” che lo fa (anche se lui per modestia rifiuterà) grande.
Di questa opera stiamo riproducendo le cartoline per farne gli auguri di Buon Natale e Grazie Gianni Forte!

Pietro Attilia

Il Natale

In questi mesi difficili, pieni di sofferenza e paura …. Il Natale di Gesù è la “buona notizia”, un benedizione di Dio nel nostro mondo pieno di notizie negative! Anche quest’anno Gesù nasce, come tutti gli anni da più di duemila anni, per rendere attuale tra gli uomini d’oggi il grande avvenimento che il Figlio di Dio si è fatto Uomo dalla Vergine Maria, ha iniziato il cammino che lo porta a morire in Croce ed a risorgere il terzo giorno, per salvarci dal peccato e dalla morte eterna. Gesù nascendo ci rivela il volto di Dio e porta agli uomini un messaggio di pace, di amore e tanti altri doni dei quali l’umanità ha bisogno.

Il primo e fondamentale significato del Natale è questo: a Betlemme Dio si è fatto uomo, ha assunto la nostra natura umana dalla Vergine Maria ed è apparso al mondo come un bambino qualsiasi. Il bambino di una famiglia povera, senza alloggio in una notte di gelo. Gesù è la luce vera che brilla nelle tenebre e illumina gli uomini.

Gesù Bambino è la presenza di Dio fra gli uomini. Nel giorno di natale lo accogliamo, lo veneriamo, lo adoriamo, Il Natale è la festa della Fede e fede vuol dire fiducia in Dio. Qualunque sia la nostra situazione, qualsiasi sbaglio o peccato abbiamo fatto, Dio ci vuole bene come un Padre. Nel Natale noi dobbiamo tornare a lui, amarlo, pregarlo, pentirci dei nostri peccati e ricominciare una vita nuova. lo preghiamo. Questo Bambino è la luce che brilla nelle tenebre del mondo, dell’uomo, nelle nostre tenebre. Nel nostro tempo di crisi della nostra Italia, delle nostre famiglie, dobbiamo ripartire dalle cose semplici,un gesto,una parola. Il Natale ci invita a ritrovare la fede autentica delle persone semplici,come i pastori che accorrono all’annunzio degli angeli, dei Magi che vengono ad adorare Gesù da una terra lontana.

Il profondo silenzio e il buio che questo virus sta portando devono lasciare spazio alla speranza e alla gioia perché anche se sembra tutto compromesso e cosi doloroso Gesù ci porta il lieto annuncio. I nostri discorsi sono spesso questi: non va bene l’economia, non va bene la politica, non va bene la famiglia, non va bene il lavoro, non va bene la scuola, non vanno bene i giovani e via dicendo.
Ecco,oggi ho una buona notizia,Gesù è la Buona Notizia , un lampo nel buio della notte. Dio si è fatto uomo per non lasciarci soli e ha deciso di essere sempre vicino alla nostra miseria per aiutarci.
NON DIMENTICHIAMOLO
Colgo l’occasione per esprimere un profondo cordoglio a tutti i parenti della nostra comunità che hanno perso i propri cari a causa del coronavirus.
Un abbraccio forte.

Emmanuele Cacciatore

Valorizzazione e recupero

ripristino e messa in sicurezza del vecchio sentiero di accesso a Vallebona

Il 6 aprile 2019 su invito del Consigliere Maurizio Forte supportato dall’Amministrazione Comunale le varie associazioni di Orvinio si sono riunite presso l’aula consigliare del Comune al fine di programmare la partecipazione ad un bando della Regione Lazio per la valorizzazione ed il recupero di un sito turistico culturale. Sulla scia dell’entusiasmo lasciato dall’ottimo risultato ottenuto con il concorso “i luoghi del cuore” e nella convinzione che uniti si possano ottenere buoni risultati, i membri delle varie associazioni hanno illustrato diverse realtà su cui intervenire.

Purtroppo, tenendo conto dei parametri di valutazione presenti nel bando e la cifra a disposizione, alcune proposte (anche urgenti) sono state momentaneamente accantonate, nella speranza comunque di riuscire a realizzarle negli anni a seguire. Tra le varie ipotesi presentate possiamo ricordare la sistemazione del tetto della chiesa parrocchiale e del pavimento interno, la riqualificazione del monumento ai caduti ed il cimitero monumentale, la realizzazione di un museo itinerante, di un polo sanitario e di una ludoteca, o dei bagni pubblici…Alla fine, in seguito a votazione è stata scelta la proposta di ripristinare e mettere in sicurezza il vecchio sentiero di accesso a Vallebona, dove fino a qualche anno fa realizzavamo la bellissima fiaccolata di maggio.

Da lì è iniziato l’iter burocratico con la presentazione della domanda di partecipazione, la valutazione dell’idea e lo stanziamento dei fondi (Tengo a precisare che il progetto, così come presentato dal Comune, ha ottenuto un ottimo punteggio, ricevendo l’importo massimo stanziabile per ogni singolo intervento), la stesura e la presentazione del progetto definitivo, la richiesta e l’ottenimento del nulla osta del Parco, il tutto rallentato ulteriormente dall’emergenza covid. Ormai siamo in dirittura d’arrivo e all’inizio del prossimo anno contiamo di iniziare i lavori e magari poterla utilizzare da maggio in concomitanza con le celebrazioni religiose. Premetto che i lavori concordati sono vincolati dalle prescrizioni del parco e riguardano piccoli interventi mirati alla manutenzione ed al mantenimento della tipicità del luogo a noi Orviniesi così caro, ed allo stesso tempo di renderlo sicuro e confortevole anche per una bella passeggiata con i propri cari.

Mi auguro che tutti cercheremo di preservare tale intervento dall’incuria del tempo e da un utilizzo incivile.

Domenico Alivernini

La Vendemmia

Quando avevamo tutto

C’era un tempo in cui l’unica occupazione della nostra gente era solo l’agricoltura e la pastorizia. La gente di Orvinio completava il ciclo del sostentamento, allevando animali da cortile, scambiando patate e producendo viveri in casa. Una sintesi perfetta di come la vita semplice di un tempo univa famiglie e garantiva una vita dignitosa. Dai ricordi di mia nonna materna non posso che citare il tempo del sanguinaccio e la dipartita del maiale, in genere in occasione delle feste religiose comandate; andando più in là con gli anni, non posso che ricordare quando i miei genitori e i loro più cari amici si riunivano per fare passate di pomodoro e cibarie varie. Un lavoro minuzioso, che all’epoca, appena adolescente, vedevo svolgere con attenzione e soprattutto con il sorriso, rincorrendo anni di tradizione e ricalcando quello che i padri avevano già insegnato ed eseguito con i propri figli. Eventi conviviali, oggi quasi impensabili da riproporre, espressione di una cultura contadina e di una vita ricca di vitalità e coraggio.

Orvinio, come ogni luogo rurale, regalava stagioni scandite da attività agropastorali connesse al ciclo naturale molto intense, se poi ci si metteva la divina provvidenza di pirandelliana memoria, a rovinare un raccolto o ad alimentare una grandine improvvisa, tutto diveniva più complicato, incidendo sul bilancio familiare, ma senza far venir meno il sorriso e l’unione. Oggi al di là di minuti orti famigliari, restano in pochi a svolgere le attività agricole e questo momento di condivisione risulta molto rareffatto. Con lo spettro del distanziamento sociale, nuovamente alle porte, condivido con voi una recente esperienza svolta con gli amici di sempre, quando nelle vigne sul versante destro della salaria, verso Scandriglia, abbiamo vendemmiato insieme alle nostre famiglie. Muniti di mascherine e guanti, abbiamo trascorso una giornata nelle vigne alla raccolta dei grappoli d’uva di vario colore e pregio, con il sorriso e la voglia di riscoprire luce ed odori della natura, mentre i bambini osservavano curiosi.

Adesso che tra un dpcm e l’altro, siamo nuovamente costretti a stare lontani, ci pensa un pò di tecnologia 2.0, ovvero il caro Domenico Attilia dotato di telefonino a raccontarci – tramite video – il successivo processo di vinificazione e tutti gli step seguenti per arrivare a degustare il nettare rosso, frutto del nostro lavoro. C’era un tempo in cui avevamo tutto, senza avere nulla di tipico della società consumistica, c’era il lavoro manuale e la forza di stare insieme, forse questo tempo ancora è presente anche con tutte le difficoltà contingenti: una speranza, un vento di luce che a mio modesto parere doveva essere raccontato e rinnovato, che ci ricorda che gli orviniesi sono persone di cuore che non hanno bisogno di niente, perchè hanno già tutto e non dimenticano le tradizioni paesane ed il modo di viverle.

Fausto Bozza

Programma di Natale

Concessione del contributo

È stato approvato con Determinazione G07829 del 3 luglio 2020 dalla Regione Lazio l’avviso pubblico denominato “Eventi delle Meraviglie”.

L’avviso prevede la concessione di contributi, a favore dei comuni del Lazio, per la realizzazione di eventi, feste, manifestazioni e iniziative turistico-culturali nel 2020.Sono state individuate 3 possibilità: eventi da realizzarsi dal 26/6 al 30/9 – dal 1/10 al 30/11 – dal 1/12 al 31/12. Il comune di Orvinio ha partecipato ed ottenuto un finanziamento, con una quota del 20% a carico dell’Ente.

Sulla scorta della positiva esperienza dello scorso anno è stato affidato l’incarico di organizzare l’evento alla Pro Loco di Orvinio che ha predisposto un programma di eventi da realizzarsi sotto il periodo natalizio, di conseguenza nella terza fase delle date messe a disposizione dalla Regione Lazio. Considerata la situazione che stiamo vivendo e l’impossibilità di creare assembramenti, è stato ritenuto opportuno proporre un Natale in assoluta sicurezza caratterizzato dalla:

  • Installazione di luminarie artistiche lungo le vie del paese
  • Allestimento di un albero di Natale nella piazza del Borgo
  • Ripetizione del 2° concorso “Realizza il tuo presepe”
  • Spettacolo itinerante con artisti di strada per la giornata del 26 dicembre
  • Consegna dei regali di Natale ai bimbi, nella giornata del 26 dicembre, in Piazza Garibaldi

La Fibra a casa

ORVINIO PROTAGONISTA DEL PERCORSO DI TRASFORMAZIONE DIGITALE

Non è una dieta mirata, ne un ciclo produttivo agricolo, ma un’importante opportunità tecnologica che deve essere acquisita ed integrata a livello comunale, poichè i tempi sono maturi per il territorio sabino, considerato che la Città di Rieti ha già avviato i cantieri per costruire una rete interamente in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber To The Home, la fibra fino a casa), alla fine del 2019, con una copertura di circa 16 mila unità immobiliari attraverso la creazione di una nuova infrastruttura di 110 chilometri.

Numeri ovviamente diversi per Orvinio, che si inserisce nei cluster C e D degli interventi, di secondo livello, i cui lavori – se cantierabili – dovranno sposarsi con le peculiarità dell’abitato.L’investimento su tale tecnologia, pari a 6.5 milioni di euro, è gestito da Open Fiber e rientra nella grande opera di modernizzazione della nazione, messa in campo dalla suddetta società, che vede coinvolte 271 città in tutta la penisola con investimento diretto, e oltre 7000 comuni di piccole e medie dimensioni come concessionario Infratel.

Un percorso di trasformazione digitale rispetto alla quale, Orvinio deve essere protagonista, in forza del lamentato isolamento che la caratterizza, specialmente nei mesi invernali, che ha visto più volte l’Amministrazione intervenire per reperire soluzioni a tutela esclusiva della comunità.

L’ internet veloce rappresenta, ormai, un bene primario e le ricadute positive sui diversi settori faranno la differenza in termini di crescita e di sviluppo del territorio, sia in termini di lavoro in smart working, sia in termini di occasioni produttive e settoriali: medicina, istruzione, videosorveglianza, sicurezza, miglioramento di assistenza sanitaria al cittadino, ottimizzazione delle reti di distribuzione elettrica in ambito di politiche di smart city.Come Amministrazione abbiamo richiesto ad Open Fiber con nota ufficiale del 10.11.2020 chiarimenti, nonché la possibilità di un incontro dedicato alla trattazione di questo importante intervento, per comprendere le reali possibilità di modernizzazione della rete di telecomunicazione locale nel rispetto del patrimonio storico e culturale orviniese, con differenziazioni mirate di intervento nel centro storico e nell’asse viario principale di Via Roma.

Seguiranno aggiornamenti.

Fausto Bozza

I Borghi Narranti

DA PASSATO UN AIUTO ALLO SVILUPPO CULTURALE ED ECONOMICO DEI NOSTRI BORGHI

Da qualche mese il nostro paese è tappezzato da delle curiose mattonelle artistiche, con un titolo, un disegno, ed un QR code – un disegno in bianco e nero con tantissimi piccoli quadratini. Fotografando il Qr code con il telefonino (su cui precedentemente si è caricata l’App necessaria, ovvero il programma abile a “leggere il codice) si accederà ad un sito internet e si potrà ascoltare un racconto da parte di un nostro concittadino. Nel caso dell’immagine qui riprodotta, si potrà ascoltare il racconto di Domenico Attilia, il nostro caro Menicuccio, che ci porterà indietro di tanti anni e ci racconterà la storia della trattoria di Pippetto.

Mattonelle di questo tipo sono state prodotte nei borghi di Roccagiovine, Percile e Poggio Moiano: in ognuno di questi borghi 15 o più mattonelle sono state affisse lungo il paese per permettere ad abitanti o turisti di passaggio di conoscere la nostra storia e le vite di coloro che l’hanno disegnata. Tutte le interviste delle mattonelle sono consultabili anche direttamente sul sito borghinarranti.it, ove sono presenti ulteriori interviste, anche di altri Borghi (Scandriglia e Monteleone Sabino).

Il progetto è il seguito infatti di un altro progetto simile, realizzato nel 2016 con finanziamenti regionali, e persegue il triplice scopo di preservare una memoria preziosissima, rendere un affettuoso omaggio ai nostri anziani, e costituire un impulso al turismo, offrendo alle persone di passaggio uno spaccato interessantissimo della vita passata: vedere per credere! I racconti raccolti – oramai quasi un centinaio, riescono infatti a stupirci, a farci ridere e talvolta piangere.

Con questo progetto stiamo mettendo in cassaforte un patrimonio inestimabile. Saremmo ben lieti di accogliere segnalazioni di disponibilità di persone anziane a farsi intervistare per aggiungere ulteriori racconti.

E’ doveroso infine ringraziare la nostra bravissima grafica Simona, la cui disponibilità e talento hanno permesso di realizzare il bellissimo e poetico disegno sul grande pannello all’ingresso del Paese, nonché il simbolo del progetto Borghi Narranti, presente sia su Facebook che su Instagram.

Maurizio Forte

Modello Ponte Morandi

PER FAR RIPARTIRE I LAVORI PUBBLICI IN ITALIA: IL MODELLO PONTE MORANDI .

PER LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO ITALIA:  LA CONTINUITA’ DEI COMMISSARI .

ABSTRACT 

LA RICOSTRUZIONE DEL PONTE MORANDI, CON DEROGA AL CODICE DEI CONTRATTI,  SEMBRA UN SUCCESSO PER I TEMPI DELLA RICOSTRUZIONE.

AL CONTRARIO LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO ITALIA E’UN INSUCCESSO, FORSE PERCHE’ DAL 2016 AD OGGI SI SONO ALTERNATI 4 COMMISSARI ( ERRANI, DE MICHELI, FARABOLLINI E LEGNINI) SENZA DARE CONTINUITA’ ALL’ATTIVITA’.

Nel tempo del Coronavirus, oltre alle misure igienicosanitarie per contrastare la pandemia, si è acceso un ampio dibattito sulla necessità di rilanciare l’economia, con un grande piano di investimenti pubblici. In particolare da più parti, si ripropone lo snellimento delle procedure amministrative per rendere certi e veloci i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, sia esse locali che strategiche nazionali. 

Il dibattito non è nuovo, ma non può prescindere da un’analisi su alcuni fatti recenti che ancora sono sottoposti alla nostra attenzione, il primo riguarda la ricostruzione del Ponte Morandi e il secondo riguarda la ricostruzione del postsisma nel Centro Italia.

L’analisi si focalizza su due profili principali, partendo dal presupposto che siamo in presenza di due ricostruzioni completamente diverse, la prima è finalizzata a ridare a Genova una singola e strategica infrastruttura viaria, la seconda riguarda un’intera area dell’Italia Centrale ed è più complessa, ma i profili d’analisi vertono sulle norme applicate e sull’istituto del Commissario Straordinario.  

Esaminando quest’ultimo istituto riscontriamo che in base a quanto previsto nei specifici decreti di nomina, i commissari possono derogare alla disciplina del Codice dei Contratti ( D.Lgs. 50/2016), dispongono di poteri straordinari per velocizzare le decisioni pubbliche e rendere meno burocratico tutto il procedimento, inoltre possono assumere anche la funzione di stazione appaltante, ancor prima possono approvare progetti e varianti, senza attendere pareri o nulla-osta di altri soggetti, derogando anche in materia ambientale.

PONTE MORANDI

A Genova, dopo varie discussioni e proposte, il Commissario Straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi è stato identificato nel Sindaco della Città e gli sono stati attribuiti ampi e speciali poteri tipici propri delle grandi emergenze, secondo alcuni, con deroghe addirittura extrapenali.      

L’apertura del nuovo Ponte Morandi avverrà entro la fine della primavera (tecnicamente il 20-21 giugno): ad annunciarlo è stato il sindaco di Genova Marco Bucci, nel corso di una tavola rotonda dedicata alle infrastrutture e alla crescita del Paese tenutasi al Centro studi della Cisl di Fiesole.

SISMA CENTRO ITALIA

Dopo il sisma del 2016, in base ad una pluralità di norme istitutive sono stati nominati, sin qui, quattro Commissari Straordinari, uno ogni anno, non assicurando in tal modo la necessaria continuità politico-amministrativa, necessaria per fronteggiare le emergenze ambientali, sbloccare le opere pubbliche e avviare la ricostruzione.    

La continuità nell’incarico era ed è tanto più necessaria per la complessità della ricostruzione, che riguarda un vasto e variegato territorio, con tanti soggetti pubblici e privati da coinvolgere preventivamente per evitare ritardi, contenziosi e conflitti istituzionali.

Sarebbe stato auspicabile scegliere la figura del commissario straordinario con particolare riguardo alle specifiche competenze e capacità manageriali, con un incarico di lunga durata e con precisi obiettivi.

L’estensione dei poteri speciali e derogatori dovrebbe, inoltre, essere circoscritta dalla norma o quantomeno nel decreto di nomina per evitare un potenziale contrasto con i principi di certezza del diritto e di legalità. Sarebbe utile, altresì, individuare ex ante chi controlla i risultati della gestione commissariale e prevedere espressamente incentivi e sanzioni per il rispetto dei termini

dell’incarico, auspicabilmente perentori.  

Consapevole che il paragone fra le due ricostruzioni può apparire non pertinente, affido al giudizio del lettore le conclusioni da trarre in ordine  alle considerazioni qui svolte, senza la pretesa di avere certezze in merito, avendo a mente un bel libro del Prof. Tullio Tentori dal titolo “ Il rischio della certezza”.    

Umberto Imperi – Segretario Comunale di Orvinio

Perchè cercate tre i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto!

È vivo!…È risorto!…È risorto!…È in mezzo a noi!…Chi?…Gesù!…Chi?…Gesù!…Un’applauso a Gesù.

Tante volte nella notte Pasquale abbiamo sentito il Sacerdote dare il via alla predica con queste parole, vere e proprie grida di gioia e acclamazione per il Signore che risorge dopo aver dato la sua vita per la nostra salvezza.(Matteo 20, 28). Ci vorrebbero infinite pagine per approfondire e descrivere il messaggio salvifico della Pasqua, ma siamo veramente predisposti all’ascolto?  Le  nostre generazioni credono ancora a un Dio che si è fatto uomo, crocifisso per noi, morto, sepolto e il terzo giorno risuscitato? Nonni, nonne, genitori, zii, siete responsabili davanti a Dio dei vostri giovani; se non avrete una fede forte i vostri giovani si perderanno.  Come ha detto S. Giovanni Paolo II, “il mondo di oggi rischia il peccato dell’impenitenza finale, perché dicendo che non c’è Dio, oscurandosi la fede, dicendo che non c’è peccato, dicendo che l’uomo è padrone del mondo, uno muore impenitente, muore senza chiedere il perdono dei propri peccati, e morire senza chiedere perdono dei propri peccati significa MORIRE PER SEMPRE.” “ Lì sarà pianto e stridore di denti “  (Matteo 13, 42)

Come possiamo comprendere che la CROCE è il segno di salvezza, se a ogni piccola sofferenza, imprevisto o torto, siamo pronti come Pietro a  sfoderare la spada della rabbia, del rancore e dell’odio?

Il Cammino che Gesù affronta sul monte Calvario,  dall’agonia  iniziata nell’orto degli ulivi fino alla crocifissione e vittoria sulla  morte, con la sua Resurrezione proprio per dare a noi la vittoria eternal, la speranza della vita eterna, senza la quale la nostra vita non avrebbe alcun senso, è  proprio il nostro  cammino della vita, contraddistinto da sofferenze, cadute, vittorie, gioie e sconfitte, dove il Signore non ci abbandona mai, è sempre con noi, soprattutto quando ci sembra di esserci fermati e  di aver smarrito la strada. Lui è vicino a noi sempre, particolarmente in questi tempi che va più di moda dire : “ che ci vai a fare in Chiesa” , “ sei un bigotto” , “non ho tempo per Dio” . La Vergine Maria nel Messaggio di Medjugorie del 15 Gennaio 1984 ci ricorda che, la  cosa più importante nella nostra vita è la salute dell’anima, ed è proprio quello che il Signore ci chiede nel tempo di quaresima, la purificazione della nostra anima,  e attraverso la preghiera e il digiuno crescere nel nostro cammino di conversione, ricordandoci che se non apriamo il cuore a Dio, la nostra fede è finta, falsa, sterile.

Il Signore, ci invita ad essere cristiani autentici, coloro che avvicinano con la loro vita le persone a Dio invece di allontanarle, come detto in precedenza, possiamo fare ciò solo ci abbandoniamo veramente e se apriamo il nostro cuore giorno per giorno, allora sì che potremmo sperimentare la gioia della Pasqua, che non si trova dentro un uovo, ma solo nella risurrezione di Gesù. Cari amici, come comunità, in  questi momenti particolari, il Signore ci invita all’unione e all’obbedienza, quando siamo più tentati a giudicare la Chiesa o i membri della Chiesa, cerchiamo noi di fare qualcosa in più, perché è quello che ci chiede il Signore, NON GIUDICHIAMO , MA PREGHIAMO. (Luca 6,41)

Maria, ogni giorno, ci ricorda che senza Dio non possiamo fare nulla e di non dimenticarlo mai, basta posare lo sguardo sul nostro mondo attuale, dove basta un piccolo virus per far crollare tutte le finte certezze di un mondo che vuole costruire il proprio futuro senza Dio. La nostra vita è breve e passegera, stiamo attenti alle FALSE LUCI e alle tante ILLUSIONI che il mondo di oggi ci  offre. In questo tempo di Quaresima, cerchiamo di mettere ordine nella nostra vita, dedicando del tempo a Dio anche attraverso piccoli gesti di carità e amore che ci preparano alla Santa Pasqua. E come Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo, non cercheremo più tra i morti Colui che è Vivo, ma capiremo che Gesù è RISORTO PROPRIO NEI NOSTRI CUORI.

Colgo l’occasione per ringraziare l’amministrazione locale e tutti gli amici di Orvinio che si stanno adoperando giorno per giorno, con le dovute precauzioni nella lotta contro il Coronavirus. Tutti insieme riusciremo a mantenere distante questo virus dalla nostra comunità.  CORAGGIO!

BUONA PASQUA AMICI.

Emmanuele Cacciatore

I locali commeriali a Orvinio

In questi giorni, pur volendo fare uno sforzo per parlare d’altro, l’argomento e l’oggetto dei nostri pensieri, è solo uno: IL CORONA-VIRUS. Io però, in merito a questo, voglio solo cogliere l’occasione per rivolgere il mio “grazie di cuore” a tutti i medici e al personale sanitario in generale, che sta lottando ogni giorno contro un feroce nemico invisibile, a costo della propria vita.  Il mio plauso va altresì a tutte le Forze dell’Ordine, ai Volontari, alla Protezione Civile per l’importante aiuto e la solidarietà dimostrata verso il prossimo, con la loro azione.  Una preghiera silenziosa per chi invece è venuto a mancare.

Comunque, quello di cui voglio parlare oggi, come argomentazione più attinente allo spirito del Giornalino ORVINIUM, è relativo alle strutture commerciali locali.  Notavo, proprio un po’ di tempo fa, che tutti gli esercizi commerciali di questo piccolo borgo di 300 persone, sono veramente apprezzabili sotto ogni punto di vista.  Tanto per cominciare se ne contano molti: 

  • Il Chiosco-Bar di Emiliano nei giardini pubblici di Viale Roma.  E’ gestito  ed aperto solo in parte dell’anno, normalmente da giugno a settembre, cioè nel periodo estivo.  Dà la possibilità di usufruire del servizio bar nel relax del verde che offre il giardino, dove c’è alta presenza di bambini, per i divertenti giochi ivi installati dall’Amministrazione comunale. La piccola struttura del chiosco è contornata da tavoli,  sedie e ombrelloni a servizio dell’attività, nei quali ci si può rifocillare beatamente, al riparo della calura estiva, bevendo cocktail e bibite e gustando ottimi gelati.
  • Il Forno di Rosina che gode di una speciale fama per la “buona pizza bianca e rossa” e, non di meno, per il pane e i tipici dolci, caratteristici soprattutto in alcuni periodi dell’anno.  Ne cito alcuni, considerato l’avvicinarsi della Santa Pasqua: le pizze battute e le pizze con l’anice.  Non esagero se dico che è risaputo, in ambito provinciale e addirittura regionale, che tutto ciò che sforna Rosina è buonissimo.
  • Il Supermarket di Flora.  Un ampio locale di alimentari, frutteria e …..tanto di più, nel quale puoi utilizzare anche il carrello della spesa riempiendolo di ogni cosa che ti necessita, perché è fornitissimo di tutti i prodotti, come un negozio della grande città.  Brava Flora che hai imparato bene il mestiere e sei diventata “vera commerciante”.
  • Il Bar di Primo, uomo gentile e disponibile sempre verso tutti.  Il suo locale, ampio, luminoso, in marmo rosa, rimodernato ultimamente nella elegante sala da tè, supera persino il confronto con molti degli altrettanti bar della provincia reatina.  Soprattutto nel periodo estivo puoi accomodarti nei tavoli ombreggiati dell’esterno e godere di un buon caffè, immerso nel tran-tran della vita del paese, essendo la localizzazione centrale e in bella vista di Viale Roma.
  • La Trattoria di Roberta e Paola.  Anche questa in Viale Roma, ben soleggiata,  ha un doppio locale adibito a sala da pranzo all’interno, all’esterno invece, c’è la copertura a gazebo, per piacevoli pranzi e cene estive.  Il locale cucina può essere osservato sia dall’ambiente interno che esterno. Vengono serviti ottimi pasti, anche con piatti tipici locali.
  • Il Ristorante “Taka Pizza” in Corso Manenti, è anch’esso un bellissimo locale di buona cucina, molto ampio, con una seconda entrata da Piazza Girolamo Frezza, al lato del magnifico Monumento dei Caduti di Guerra del paese. Ristrutturato da poco, oltre alla pizzeria, fa anche servizio bar con pasticceria di ogni genere, elegantemente arredato è l’angolo in legno e ferro adibito a questo scopo.
  • Il Ristorante di Pesce “La Ripetta” sempre in Corso Manenti, piccolo ma grazioso e raffinato locale dove, nel fine settimana d’inverno e tutti i giorni nel periodo estivo, puoi gustare piatti veramente squisiti, belli agli occhi e piacevoli al palato.
  • Insistono in loco due Macellerie, una in Piazza Garibaldi e una in Via Segni. Costituiscono il buon rifornimento di carni di allevamento locale.  Tutte e due sono gestite in locali idonei allo scopo, ben attrezzati per l’uso, arieggiati e puliti, dove vige gentilezza, cortesia e qualità.
  • Dobbiamo elencare ancora due Empori nel centro storico del paese. I locali non sono molto grandi, è vero, ma in essi sono stipate chincaglierie di ogni genere, perfino cose di difficile reperimento.
  • Il Laboratorio Orafo LU-MON di Luana che, sulla Piazza Garibaldi, fa da salotto per chi arriva e dà subito  un’occhiata ai lavori orafi artigianali. Essi brillano nei ripiani delle vetrinette sistemate nel grazioso localetto,  dove sono esposti con gusto. La titolare impartisce gentilmente anche utili informazioni sulle caratteristiche ambientali e culturali del paese, di cui si può prendere visione. Certo, desta meraviglia trovare questo tipo di negozio in una piccola realtà come lo è Orvinio.
  • Salone di Parrucchiera M&M di Martina, si inserisce perfettamente nel locale dell’androne delle vecchie fontane,  che dà sulla Piazza Garibaldi, elegantemente ristrutturato ed ampliato da poco,  ora è veramente un bel locale, offre un servizio utile e piacevole. Stare in ordine con i capelli è diventato ormai necessario per tutti, l’appuntamento settimanale con il parrucchiere è di routine e poterne usufruire nell’ambito del paese dove si vive fa comodo.
  • La Farmacia San Nicola, gestita dal dr.Giovanni Valletta. L’esercizio, incastonato dietro la fontana monumentale di Viale Roma, con l’ingresso principale su quest’ultima, è fornito in maniera esauriente di farmaci e parafarmaci. Il servizio copre anche il paese limitrofo di Pozzaglia Sabina, con un dispensario farmaceutico, lì aperto poche ore al giorno. La professionalità del dr.Valletta, soddisfa le esigenze di noi utenti. Lui fornisce consigli utili ad ogni necessità.

E’ da apprezzare veramente molto la tenacia dimostrata da chi, per amore verso il proprio paese, riesce a mantenere in vita tutte queste attività, sacrificando forse un po’ anche il tenore di vita personale, che deve rapportarsi ad una realtà demograficamente quasi irrilevante, ma addirittura è da sostenere con ammirazione chi ha avuto il coraggio di arrivare da fuori paese, per dare a quest’ultimo quel servizio in più che magari mancava.

Grazie davvero a tutti.

Maria Teresa Petrucci