Un Masterchef orviniese al nuovo contest “King of Pizza”

Ciao a tutti, ormai quasi tutti gli orviniesi mi conoscono, poiché da 10 anni che vivo in questo meraviglioso e storico paesino della Sabina. Mi chiamo Angelantonio Cocca, ho 42 anni e sono di Lucera (Fg). Nella vita oltre ad essere un tecnico libero professionista (geometra), sono anche un NIP Master Chef della Nazionale Italiana Pizzaioli che ha sede a Forli; azienda fondata da Dovilio Nardi, nel 1999, che si occupa di formazione, servizio, ricerca, sviluppo ed innovazione nel settore ho. re. ca.

La mia prima esperienza nel mondo della ristorazione avvenne in età adolescenziale, nel 1994, quando in una vacanza studio nella città di Pesaro, fui assunto in una pizzeria, nella quale lavorai, dapprima come cameriere e poi come aiuto pizzaiolo. Di lì partì l’input, che successivamente si trasformò in una vera e propria passione, che ancora oggi coltivo. Passione che mi ha portato negli anni addietro ad avere esperienze come panificatore e pizzaiolo, in diverse località italiane, ivi compreso Orvinio (TAKA PIZZA). Nel 2018 divento istruttore per la Nazionale Italiana Pizzaioli, e nel ottobre 2019 ricevo la nomina di NIP Master Chef, specializzandomi nel settore Pizza e Bakery, grazie anche ai molteplici corsi frequentati, tutti organizzati dal World Master Chef Dovilio Nardi, con i quali ho potuto altresi’ maturare esperienze in diverse e importanti manifestazioni, sia in Italia che all’estero (Austria e Francia), come quello della produzione di pizze gourmet all’interno del catering Ferrari Challage di quest’anno, in occasione delle finali Mondiali 2020 tenutesi nel circuito internazionale di Misano Adriatico.

Ad oggi, oltre alla collaborazione attiva con l’azienda NIP Food, a completare il quadro esperienziale, è stata la mia partecipazione al nuovo contest internazionale televisivo su Sky Canale Italia “KING OF PIZZA®”, ove mi sono piazzato al 2° posto nel corso della 16^ puntata andata in onda il 22 Marzo scorso. Il Contest è ambientato nell’anno 1309, nel castello di Gourmeladia®, dove i pizzaioli devono sfidarsi facendo pizze Gourmet per il Re, le quali poi verranno valutate dai giudici del castello, che si alterneranno tra i World Master Chef Dovilio Nardi (Pres. NIP food), Matteo Giannotte (Vice Pres. NIP food), Antonio Sorrentino (Executive Chef Rosso Pomodoro Mondo), Albarosa Zoffoli (Executive Chef Cuochi d’Italia), Daniele Zanzi ed Emilio Vattimo; ed alla fine solo uno sarà il “RE DELLA PIZZA”!

Partecipare a questo contest è stata un’esperienza unica per me personalmente, perché nella preparazione della pizza presentata, denominata “CAPITANATA”, ho voluto riscoprire e portare in tavola alcuni dei vecchi sapori e tradizioni tipiche della mia zona di origine, appunto la Capitanata, la cui capitale, all’epoca del medioevo (periodo in cui è ambientato il contest) era Lucera, cittadina ove sono nato.

La scelta degli ingredienti infatti, è stata fatta in funzione anche delle loro proprietà salutistiche a partire dall’impasto, costituito da una miscela di farina integrale di grano duro (Molino Mininni Altamura) e farina di segale, che abbassano i rischi di malattie cardiocircolatorie, ictus, infarto, apportano vitamine E, vitamine del gruppo B, betacarotene, acido folico ed essendo ricco di fibre abbassa i livelli di glicemia e colesterolo nel sangue, oltre a svolgere un azione depurativa ed antinfiammatoria per l’intestino, prevenendo la formazione di tumori all’interno dello stesso. Altro ingrediente predominante e protagonista della farcitura della mia pizza è stato il “Cardoncello” (Pleurotus Eryngii) un fungo tipico della Capitanata, con proprietà benefiche comuni a quelle del grano duro, ma con presenza predominante di “biotina” (detta anche vitamina H), che oltre a svolgere una funzione metabolica (regola il metabolismo di grassi, zuccheri e proteine), è precursore della cheratina, proteina fondamentale per preservare pelle, capelli e unghie. Inoltre questo fungo nel medio evo, veniva largamente consumato, in quanto lo stesso si pensava avesse proprietà afrodisiache.

Completano la farcitura oltre ai pomodorini confit gialli e rossi, affiancati alle orecchiette di grano duro fatte a mano, che stese su una crema di pomodoro, ospitano al loro volta delle polpettine di scottona aromatizzate alla menta selvatica. Come elemento di base sulla pizza messa in cottura, è stata appositamente creata una crema di caciocavallo podolico (chiamato così perché deriva da latte di vacca podolica, una varietà allevata nella Podolia una regione della Ucraina, ed importata in Italia ad opera degli Unni e dei romani), olive verdi “Bella di Cerignola” (varietà coltivata nell’omonima città in provincia di Foggia) e farina di mandorle.

Confrontarsi con le proprie capacità ed esperienze, con altri professionisti del settore, in una competizione di così alto livello, è stato entusiasmante, anche perché fin ad ora non avevo mai avuto la possibilità di andare in onda in televisione, addirittura su piatta forma SKY ed allo stesso tempo essere visibile da tutto il mondo. E non è tutto! Frutto del mio impegno, dedizione e professionalità durante la partecipazione al contest “KING OF PIZZA®”, il presidente Dovilio Nardi ha deciso di premiarmi, conferendomi ufficialmente il titolo di “CAVALIERE D’ORO DELLA PIZZA” con la consegna del Diploma e della Medaglia. In questi quasi tre anni ho imparato molto dalla scuola NIP food, sia per i corsi frequentati, sia per le esperienze svolte, sia per il mio impegno che per la mia dedizione, ma soprattutto è doveroso ringraziare Dovilio Nardi, Matteo Giannotte, Emilio Vattimo, Roberto Todisco e tutto lo staff NIP Food, per quello che mi hanno dato e trasmesso sia a livello professionale, ma soprattutto a livello umano, con vero spirito collaborativo di chi fa parte di una “Grande Squadra”.

“Sempre insieme per crescere”

“Perchè chi non si forma, si ferma”

“Quello che non si sa si impara, quello che non esiste si inventa” – cit. Dovilio Nardi.

potete vedere la puntata qui

Angelantonio Cocca

Pubblicità

Silvia Attilia

Qualche giorno, fa sono stata contattata dall’editore del corriere di Orvinium, che mi ha chiesto di scrivere qualcosa in merito al progetto che mi vede coinvolta in prima persona in qualità di pedagogista e che sta avendo molta risonanza mediatica. Entriamo nel mondo dell’Istruzione, il progetto in questione è la nascita del sito:

www.dsastudymaps.it

realizzato da Giuseppe e Pietrosilvio Cipolla, due giovanissimi ragazzi di 21 e 17 anni. È un enorme archivio di mappe concettuali di tutte le materie scolastiche come: Italiano, Storia, Letteratura inglese, Latino, Storia dell’arte e materie scientifiche, ecc. Le mappe concettuali sono schemi riassuntivi, organizzati graficamente con frecce e colori. I due fratelli Cipolla, che confesso subito sono i miei cugini, che molti di voi conosceranno perché frequentano il nostro borgo da quando sono nati, hanno semplicemente deciso di mettere in rete e quindi di condividere con tutto il mondo, il loro materiale. Si tratta di migliaia di documenti, realizzati durante il liceo.

C’è stato tanto clamore mediatico attorno a questa notizia, siamo stati intervistati molte volte, hanno scritto di noi testate importanti. La notizia è stata ripostata, commentata, ripubblicata migliaia e migliaia di volte. Perché? Cosa ha suscitato così tanto interesse? Ve lo spiego subito: questo sito risponde a una grande richiesta. Colma un vuoto. A mio avviso sarebbe dovuto essere il MIUR e non due ragazzi a rispondere a tale carenza. Ma entriamo più nel dettaglio per comprendere effettivamente di cosa stiamo parlando. Siamo tutti uguali? Le nostre menti funzionano tutte allo stesso modo? No. Una piccola minoranza della popolazione studentesca ha una modalità di apprendimento totalmente differente. Eppure la scuola, ancora migliaia di anni dopo la sua istituzione, parla un’unica lingua. Ma chi sono questi studenti?

E perché quel metodo d’insegnamento non arriva a loro? Ci possono essere situazioni familiari, socioculturali o fisiche che impediscono loro di poter seguire adeguatamente gli studi, la scuola li classifica come “Bisogni Educativi Speciali”. Tra questi BES c’è una percentuale piccola, circa il 4%, che ha un “Disturbo Specifico nell’Apprendimento”. In realtà, si tratta di una neurodiversità, nulla che intacchi l’aspetto cognitivo, anzi, nella maggior parte dei casi ragazzi con DSA hanno un quoziente intellettivo più elevato della norma; anche Einstein era così, tanto per farvi un esempio. Eppure, nonostante ciò, l’astrofisico geniale non riusciva a memorizzare le tabelline. Aveva le sue gigantesche lavagne piene di numeri e calcoli e se qualcuno gliele cancellava era perso. Ci potete credere? Ma questo non gli ha impedito comunque di formulare la più grande teoria del ventesimo secolo. Uno strumento valido che affianca il metodo tradizionale di studio è proprio la mappa concettuale. Per realizzarle però ci vogliono: software specifici, computer, stampanti e abilità nell’utilizzo di tali strumenti. Ma più di tutto, ci vuole tempo. Forse ora è più comprensibile, per tutti voi che leggete, il valore di questo sito. Quindi, riassumendo in poche righe, possiamo dire che http://www.dsastudymaps è un sito NO PROFIT, utile per tutti, in particolar modo per i DSA. Si entra senza iscrizione, si consulta e si scarica gratuitamente tutto il materiale necessario. La mappa concettuale può essere modificata e personalizzata. Inoltre, il sito ospita anche un blog in cui professionisti esperti trattano le tematiche relative ai BES. Anche io, in qualità di pedagogista e tutor DSA, affronto gli argomenti principali concernenti il mio lavoro, dando a genitori, ragazzi o professori quelle informazioni fondamentali e necessarie per sostenere nella maniera più efficace il proprio figlio o studente, durante tutto il percorso di studi.

Contatti instagram:

@silviattilia

@dsastudymaps

Silvia Attilia

Michela Marcangeli

Sono Michela Marcangeli, ho 20 anni e frequento il secondo anno di Università. La mia passione più grande è il canto; passione che ho fin da quando sono bambina. E’ una passione che mi è stata trasmessa da mio nonno Angelico, proprio lui cantava a Orvinio ed io mi ricordo qualche serata in cui, anche se ero proprio piccolina, cantavo con lui. Dall’età di 6 anni ho cambiato tanti sport, mi sono iscritta a una scuola di danza che poi ho continuato per 10 anni ma nel frattempo sentivo che la mia strada era un’altra.

E così, a 8 anni ho deciso di iscrivermi in una scuola di canto, dove abito, a Villanova di Guidonia. Da lì è iniziato il mio percorso da cantante. Fin da subito ho cominciato a imparare la tecnica e successivamente ho partecipato a vari concorsi in zona ed alcuni li ho anche vinti. Uno dei concorsi svolti, proprio ad Orvinio, mi ha dato la possibilità di registrare una cover che si trova su YouTube, con videclip annesso; la canzone è “Amor mio” di Mina. Circa 5 anni fa ho deciso di lasciare il canto, non avevo più stimoli e volevo dedicarmi ad altro, quando un giorno di 3 anni fa sono entrata a far parte di una band, gli “In riva al mare”.

Insieme abbiamo cominciato a suonare dal vivo prima nelle nostre zone, quindi nelle piazze di Tivoli e dintorni, e poi ci siamo esibiti in locali importanti di Roma come il Jailbreak e il Crossroads live club. In uno dei nostri ultimi concerti fatti proprio a Roma abbiamo anche presentato i nostri due inediti, che si trovano su tutte le piattaforme digitali musicali. Il primo si chiama “Un libro aperto” ed il secondo è “Fotografie”; quest’ultimo ha anche un videoclip annesso su Youtube. Grazie a questa band ho ritrovato la voglia di studiare canto e di rimettermi in gioco a tutti gli effetti; infatti se da una parte il 2020 è stato un anno difficile per tutti noi, dall’altra parte per me è stato l’anno della rinascita. A febbraio dell’anno scorso, infatti, mi sono iscritta in un’accademia di musica, la “Cuore in musica Academy”, capitanata dalla coach Johanna Pezone, alla quale devo molto.

E’ rimasta subito colpita dalla mia voce e ha deciso subito di iscrivermi ai concorsi musicali. Ho partecipato infatti ad un concorso che si è svolto a Pisa: “The best 5”, in cui mi sono aggiudicata le finali, che insieme alle semifinali sono andate in onda su Sky, su Canale Italia e su Rete Oro. Invece due mesi fa ho partecipato al “World super star – 2020”, un concorso ideato dalla WAPA (World Association Of Performing Arts). Hanno partecipato tantissime persone, provenienti da tutto il mondo, e da tutto il mondo provenivano anche i giudici che dovevano votarci. Nella mia categoria (18-25) ho vinto il primo posto. E’ stata una delle soddisfazioni più grandi della mia vita. Spero che insieme alla mia coach potrò realizzare tutti i miei sogni. Nel frattempo mi sento soddisfatta del mio percorso e mi sento felice di aver ripreso a studiare; lo devo a me stessa e alla mia famiglia che mi ha sempre supportato nelle mie scelte musicali.

Lo devo a mio nonno dal quale ho ereditato la mia voce e la mia passione e volevo dedicare la mia vittoria e quest’ultima parte di articolo a una persona che mi ha sempre sostenuta e tifata; una persona che per me rappresenta proprio il nostro paesino, perché ogni volta che arrivavo a Orvinio c’era lui, davanti al bar, pronto ad abbracciarmi, a chiedermi novità sul canto e a dirmi di non smettere mai di sognare: zio Mimmo. Spero che ora, insieme a mio nonno, continui a tifare per me da lassù.

Michela Marcangeli

Orvinio festeggia Camillo Fabriani

100 anni dalla prigionia coi tedeschi a Youtube. Un secolo di storie

Era l’inverno del 1927, ad Orvinio c’era la neve, circa tre metri e mezzo. I ragazzini, uno in particolare, scavavano gallerie dentro la neve gelata con palette improvvisate, mentre il marchese Annibale Berlingieri veniva messo in salvo con grosse tavole di legno per agevolare l’accesso verso Roma. Di storie ed aneddoti ne esistono tanti e non basterebbe un’enciclopedia per ricordarli tutti.

Questa è la storia di Camillo Fabriani, nato ad Orvinio l’8 febbraio 1921, che proprio nel 2021 compie 100 anni. Un secolo di storia dell’Italia, vissuto da italiano doc: Aviere, sommo Contabile, Ufficiale della Repubblica, Cavaliere della Repubblica, Presidente dell’ Associazione Combattenti e Reduci di Guerra dal 1999 al 2015, anno in cui la sezione venne sciolta, marito, genitore e nonno amorevole, Camillo è l’orgoglio del nostro Comune. Camillo ha vissuto la seconda guerra mondiale come marconista addetto alle comunicazioni sugli aerei. L’8 settembre 1945, dopo l’armistizio con gli alleati, trovandosi all’aeroporto di Capodichino, tornò ad Orvinio a piedi e, per un breve periodo, venne fatto prigioniero dai tedeschi.

Lo ritroviamo, durante gli anni della ripresa economica, impegnato a sbrigare pratiche presso l’ufficio del registro di Orvinio e, successivamente presso gli uffici di Roma. Con la pensione si dedica maggiormente alle attività agricole presso i terreni di famiglia, sua grande passione, gestendo i frutti del duro lavoro e riscoprendo altri hobbies a lui molto cari, tra i quali la pittura. Custode di un patrimonio storico immenso, ancora oggi aiutato da una memoria vivida ed un fisico integro nonostante la veneranda età, vive nel paese in una confortevole dimora, al fianco della sua amata moglie Adelina. Nei momenti conviviali è attorniato dal calore dei figli e dei numerosi nipoti e pronipoti.

Ancora oggi è solito indirizzare lunghe epistole sulle varie problematiche e questioni sia familiari, sia legate al paese stesso, come per esempio sulla salvaguardia del monumento ai caduti, oggetto in passato di progetti di riqualificazione e ampi dibattiti. Molte di queste testimonianze di recente sono state raccolte nel progetto “Borghi Narranti”, che fanno di Camillo anche un abile oratore ed un novello youtuber.

“L’augurio più sincero per questo primo secolo appena trascorso da parte di tutta la Cittadinanza orviniese ed un ringraziamento particolare ai nipoti Simone, Silvia, Flaminia, Alessandro e Marco che mi hanno supportato nel ricordare alcuni passaggi di questa storia di vita meravigliosa”

Fausto Bozza

Restart Turismo

E’ stato un anno difficile, segnato da una pandemia senza precedenti che ha messo in ginocchio un intero pianeta, privandoci di affetti, di quotidianità e non da poco di economia. Settori in ginocchio, tra questi il turismo e ciò che ne consegue, attività, molte delle quali a conduzione famigliare.

A pagarne le conseguenze per l’appunto sono le piccole realtà che vivono esclusivamente di turismo, non solamente i luoghi più noti, ma anche i più piccoli, soprattutto i più piccoli. La storia ci insegna però che dalle criticità si deve uscire, si può uscire, sfruttando il tempo “fermo” pensando, ragionando sulle progettualità mirate, sulle occasioni presentate. Come? Partecipando a bandi, in modo allargato, lavorando seriamente con altri interessati, per un unico obiettivo, in campo turistico far conoscere il nostro territorio, farlo vivere.

Bandi ce ne sono, questo significa che la Regione ha messo in campo opportunità, quello che la politica poi dovrebbe fare, dare gli strumenti. Come? In questo caso con un piano turistico triennale (2020/2022), con il quale la Regione si è impegnata ad avviare immediatamente l’elaborazione di un nuovo piano strategico per il rilancio del settore, soprattutto a seguito del Covid-19, stanziando 4,5 milioni di euro, con la finalità di programmare le linee guida, le strategie, gli obiettivi e gli indirizzi generali di azione da seguire basandosi sugli studi dei flussi di quel triennio, individuando e specificando gli interventi da realizzare.

Di estrema importanza quindi seguirne le linee per non rimanere fuori mercato. Noi, come Comune di Orvinio abbiamo aderito al bando (finanziato con Determinazione della Regione Lazio n. G01320 del 10.02.2021) finalizzato alla creazione di una Destination Management Organization (D.M.O.). Che cosa è una D.M.O.? È una organizzazione senza scopo di lucro, le figure che la compongono sono pubbliche amministrazioni, privati ed enti, interessati a promuovere una specifica zona territoriale provinciale o regionale. Coinvolgono tutti gli attori operanti sul territorio, nei propri comuni, svolgendo sia attività di sviluppo con idee e creazione di nuovi prodotti turistici, sia con rivalutazione del prodotto già esistente e svolgendo attività di promozione e commercializzazione.

Dal mese di febbraio abbiamo partecipato a diversi incontri su piattaforme digitali con altri rappresentanti amministrativi e privati del settore turistico. Sono emerse preoccupazioni comuni, ma soprattutto idee, valide per tutta la nostra provincia. La novità sta nel fatto che per la prima volta si è deciso di fare gruppo, RETE, compatti, tutti all’interno di una cornice armonica e condivisa sul tema del turismo, autonomi ma condividendo strategie, obiettivi, linee guida. I beneficiari, comuni, riserve naturali, privati, associazioni, proloco, attraverso la nomina di un Destination manager, in questo caso è stato indicato un esperto del settore, Diego Di Paolo (anche ex Ass. Turismo del Comune di Rieti) hanno presentato progetti tematici o ambiti territoriali seguendo le linee guida indicate nel bando e che riguardino uno o più cluster :
TURISMO CULTURALE : arte. Storia, cultura.
TURISMO OUTDOOR : cammini, itinerari, sport, natura e montagna.
BENESSERE : salute, enogastronomia e turismo rurale.
Tutti cluster che noi come realtà abbiamo e che possiamo, anzi dobbiamo, promuovere, commercializzare, utilizzando i nuovi strumenti a disposizione come app , web, social media, brevi spot. E’ una grande occasione per noi, ma soprattutto per l’intera provincia reatina troppo a lungo in ombra, ai margini. È tempo di uscire dal letargo, propositivi, consapevoli che questa che abbiamo davanti è una grande OPPORTUNITÀ, che riguarda tutti noi e che possiamo contribuire a renderla tale, per garantire un futuro competitivo, sostenibile e innovativo al settore turistico del Lazio, di Orvinio.
Con l’occasione ringrazio Maurizio Forte, mio predecessore, che ha seguito questo bando, consigliando all’amministrazione di proseguire.

Roberta De Sanctis

Aggiornamenti sulla fibra

Mesi fa sono stato contattato dal vice sindaco del Comune di Orvinio per avere un aggiornamento sulla situazione della fibra nel nostro paese.

Da buon orviniese mi sono subito attivato attraverso una serie di conoscenze che ho potuto avere nel corso delle mie esperienze lavorative e professionali. Ebbene, la situazione è questa. Attualmente il service di progettazione si è già interfacciato con il Comune nella fase di walk in walk out, analisi del territorio per indirizzare al meglio la progettazione. È previsto l’inserimento del progetto all’interno della prossima CDS del Lazio prevista per il prossimo aprile.

A seguire ci sarà l’apertura del cantiere per la realizzazione della rete. Verrà di conseguenza presa in carico l’attività e dopo averla presentata al CDS del Lazio si saprà con maggiore certezza quando inizieranno i lavori. Vi terremo aggiornati sull’evolversi della situazione.

Andrea Giacomini

Il futuro dei piccoli comuni e il Digital Drive

Orvinio è uno dei tanti piccoli comuni italiani con meno di 5000 abitanti che necessita di una costante connessione ai luoghi ed alle persone mediante la promozione delle cosiddette buone pratiche connesse al superamento del digital divide.

Tale evoluzione dovrebbe partire dalle persone in prima battuta per poi interessare l’azione amministrativa ed indirizzare le scelte gestionali a tutela delle collettività. Unire e non dividere quindi: come Comune abbiamo intrapreso un percorso in tal senso cercando strumenti innovativi per garantire un processo adeguato in ambito TLC che possa garantire reti ed interazioni sia all’interno, sia all’esterno della comunità.

Oggi il tema più sentito riguarda i lavori per l’installazione della fibra, attualmente, nonostante vari solleciti, non abbiamo ancora ricevuto risposte concrete sulle tempistiche di esecuzione dei lavori, che probabilmente saranno avviati nel prossimo anno.

Fin da subito abbiamo chiarito le peculiarità del territorio ed il necessario rispetto del contesto storico urbano durante la futura messa in opera. Le opportunità tecnologiche sono molteplici, nell’attesa vi invito a riflettere anche su sistemi alternativi di connessione, come per esempio il Fixed wireless access. LA FWA è una tecnologia che utilizza un sistema ibrido di collegamenti via cavo e senza filo per offrire servizi di connettività in banda larga e ultralarga.

È anche definita “Fiber to the tower” (FTTT), ovvero “fibra fino all’antenna”, poiché il cavo arriva fino alla stazione radio base (detta BTS) la quale emette il segnale senza fili per raggiungere il terminale (un’antenna ricevente) che poi lo distribuirà nelle abitazioni degli utenti. Viene definita “Fixed” perché, a differenza delle altre connessioni wireless, utilizza le onde radio esclusivamente per creare un ponte tra due infrastrutture fisse, una soluzione meno impattante rispetto ai tradizionali ripetitori e che sarebbe anche meno invasiva in termini di opere edili e simili.

Tra le varie opportunità attualmente presenti nel territorio nazionale possiamo citare l’esperienza di Eolo Spa, che vanta una rete FWA di circa 6.000 piccoli comuni. In tale ambito quello che mi preme evidenziare sono, in particolare, i progetti correlati portati avanti in ambito promozionale come “Missione Comune”. La richiamata società con tale progetto si impegna a donare 1 milione di euro in progetti di digitalizzazione,salvaguardia e valorizzazione dei piccoli borghi italiani, attraverso un contest multimediale. Ognuno di noi può fare la sua parte, votando sul sito dell’iniziativa ed aiutare un piccolo comune a trasformarsi in una piccola Smart City.

Una bella iniziativa che va al di là degli aspetti imprenditoriali, poiché come ci suggerisce il loro piano di comunicazione, sono i piccoli comuni a rendere grande l’Italia. Orvinio può essere protagonista se si crea rete e si perseguono percorsi virtuosi.

Fausto Bozza